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Studenti che realizzano centrali idroelettriche

, di Claudio Todesco
Nel business game proposto da Stefano Gatti per il corso di Project finance and financing strategies gli studenti discutono di un caso reale, divisi in gruppi di banchieri e azionisti

Preferireste fare il banchiere o l'azionista? È il tipo di domanda che gli studenti di Project finance and financing strategies for green business si sono sentiti rivolgere ieri pomeriggio nel corso di un business game. Sarà un "gioco", ma le regole e i numeri sono veri, tratti dalla negoziazione che ha avuto luogo nell'Italia meridionale alcuni anni fa circa il finanziamento della ristrutturazione di un acquedotto e della realizzazione di una centrale idroelettrica. Un business game non è un esame, ma esattamente come nella vita reale dà luogo a un vincitore, che conosceremo venerdì 30 maggio.

Funziona così. Gruppi di tre o quattro studenti interpretano i soggetti che interagiscono nella negoziazione: alcuni gruppi si calano nella parte degli azionisti che vogliono massimizzare il tasso di rendimento dell'investimento, altri delle banche che finanziano il progetto e mirano a trarne a loro volta il massimo valore. Il primo round del gioco dura un'ora. I gruppi lavorano ognuno per proprio conto ed elaborano la proposta da discutere con la controparte. Nel secondo round ha inizio la negoziazione. I gruppi accoppiati devono elaborare una proposta congiunta, che alla fine del gioco viene sottoposta alla pubblica amministrazione.

"Il business game è un modo eccellente per capire come le variabili interagiscono fra di loro per determinare un risultato", spiega Stefano Gatti, direttore del corso di laurea in Economia e finanza. "È un modo per applicare le conoscenze fornite durante le lezioni. Serve anche a sviluppare capacità negoziali. E fa capire agli studenti che se vogliono aggiudicarsi una gara non possono limitarsi a trovare un compromesso soddisfacente con la controparte. Per vincere devono soddisfare anche la pubblica amministrazione".

Gli studenti non sapevano che durante la negoziazione di ieri Gatti avrebbe cambiato alcuni parametri, tra cui il tasso di inflazione. "Ci ha costretti a rivedere gli accordi, proprio come accade durante un vero project finance", racconta Francesca Vespignani. "In quel momento il clima della negoziazione è mutato: le difficoltà esterne hanno trasformato la reciproca diffidenza fra le parti in collaborazione". Gianluca Sciacovelli aveva già partecipato a un business game alla Cass Business School di Londra. Questa volta ha apprezzato la maggiore aderenza di fatti e cifre alla realtà. "Ha reso il gioco più appassionante. La complessità del modello ci ha spinti a prenderlo seriamente e ad andare in profondità".

Venerdì 30 maggio ogni coppia banca-azionista presenterà alla classe la sua proposta congiunta. Stefano Gatti e Alessandro Steffanoni si caleranno nei panni della pubblica amministrazione decretando la proposta vincitrice e illustrando i criteri di scelta utilizzati. "Uso i business game sia nel biennio che all'Mba", afferma Gatti. "È tradizionalmente uno dei momenti più interessanti del corso. La competizione è viva. Gli studenti si impegnano allo stremo pur di spuntarla".