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Perche' il fracking ha portato gli Stati Uniti a destra

, di Fabio Todesco
Un nuovo studio di Viktar Fedaseyeu e colleghi dimostra che il boom della shale energy si e' tradotto in uno spostamento elettorale dai democratici ai repubblicani, con conseguenze su temi non correlati

Anche se è una pratica controversa, il fracking negli Stati Uniti si è rivelato una manna non solo per i proprietari terrieri e le compagnie petrolifere, ma anche per il partito repubblicano, dimostrano Viktar Fedaseyeu (Dipartimento di Finanza dell'Università Bocconi), Erik Gilje (University of Pennsylvania) e Philip Strahan (Boston College) in Voter Preferences and Political Change: Evidence From Shale Booms - su SSRN: https://ssrn.com/abstract=2698157.

Come esempio delle proporzioni dell'impatto economico del fracking, gli autori riferiscono che, in Louisiana, le compagnie petrolifere pagano ai proprietari terrieri il diritto di sfruttare un miglio quadrato di formazione scistica 20 milioni di dollari subito e una royalty del 25%. L'investimento complessivo per avviare lo sfruttamento di un miglio quadrato può arrivare a 128 milioni di dollari, e una parte di questo capitale viene investita nelle comunità locali. Così, lo sviluppo della shale energy si qualifica pienamente come uno shock di ricchezza.

Come previsto dalla letteratura e osservato dagli autori, che analizzano le elezioni dal 1996 al 2012, questo shock si è tradotto in un grande travaso di voti dai democratici ai repubblicani nelle zone interessate. "Ci sono due ragioni principali per cui un boom di questo genere può influenzare le preferenze politiche", riassume Fedaseyeu. "In primo luogo, le persone che si arricchiscono con la shale energy non vogliono le normative ambientali che potrebbero impedire il fracking e, negli Stati Uniti, il partito democratico è tradizionalmente pro-ambiente, mentre il partito repubblicano non lo è. In secondo luogo, quando si verifica uno shock di ricchezza, si osserva un cambiamento nelle preferenze per la redistribuzione: le persone più ricche hanno meno probabilità di ricevere trasferimenti statali e quindi preferiscono politiche conservatrici, anti-tasse".

L'entità dell'effetto documentato, tuttavia, è sorprendente. Nelle zone interessate al boom, la percentuale di voti ricevuti dal partito repubblicano è aumentata del 3,2%. Questo è stato sufficiente ad aumentare dal 16% al 39% la probabilità, per un democratico in carica, di perdere le elezioni successive. Non si registra alcun effetto per i repubblicani in carica, la cui probabilità di essere estromessi rimane al 16%.

Gli autori hanno inoltre analizzato il comportamento di voto degli eletti che hanno estromesso un politico dalla sua carica e hanno scoperto che questi si dimostrano costantemente più conservatori su tutte le questioni, inclusi i diritti civili, la normativa del lavoro e altri temi non collegati all'ambiente e alle tasse.

"Il nostro contributo aiuta anche a comprendere le condizioni di quello che gli economisti chiamano la maledizione delle risorse", spiega Fedaseyeu. "Mentre in molti paesi in via di sviluppo la presenza di risorse naturali si traduce in funzionari governativi che non perdono mai il proprio lavoro e politici che rimangono in carica più a lungo, negli Stati Uniti il boom della shale energy sembra cambiare gli esiti politici in una direzione che, almeno per i democratici, elimina il vantaggio di cui solitamente gode chi è in carica. La nostra ipotesi è che questa differenza dipenda principalmente da chi controlla le risorse naturali. Questo controllo è nelle mani del governo nella maggior parte dei paesi in via di sviluppo, mentre negli Stati Uniti è in mano a privati".