
Bocconi e SWG tastano il polso all’Italia
In un mondo che cambia velocemente e ricco di complesse sfide sociali, comprendere le dinamiche della democrazia è più importante che mai. Per cercare di vederci più chiaro è stato varato il progetto “Monitoring Democracy”, che consiste di un nuovo osservatorio sullo stato della democrazia in Italia realizzato dalla Bocconi in collaborazione con il noto istituto di ricerche SWG.
L’osservatorio, una iniziativa del Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche e in particolare del suo direttore Vincenzo Galasso, intende raccogliere sistematicamente informazioni approfondite su come vari temi di grande attualità sono vissuti dall’opinione pubblica italiana. Sono temi che vanno ben oltre la semplice intenzione di voto, toccando aspetti come la fiducia nelle istituzioni, la partecipazione civica e le percezioni dei cittadini riguardo ai processi democratici.
Gli obiettivi principali di “Monitoring Democracy” sono due. Accanto all’opportunità di acquisire materiali da approfondire e spunti di ricerca, c’è la volontà di superare i confini dell’accademia per mettere a disposizione del pubblico analisi scientificamente rigorose e non partigiane sullo stato della democrazia nel nostro Paese. Lo strumento, che è realizzato materialmente da SWG attraverso interviste su un campione rappresentativo della popolazione, si compone di 4 rilevazioni all’anno a scadenze regolari e fino a 10 questionari “spot” su argomenti di stretta attualità. Inoltre, saranno analizzate le comunicazioni politiche sui social media con attenzione specifica al monitoraggio delle campagne di disinformazione utilizzando modelli linguistici di grandi dimensioni.
I primi risultati di “Monitoring Democracy” sono già disponibili, e rivelano alcuni aspetti delle preoccupazioni dei cittadini italiani. Le questioni globali come le guerre e il cambiamento climatico sono importanti, ma le preoccupazioni principali di molte persone rimangono concentrate sui bisogni materiali. I cittadini meno abbienti mettono una enfasi maggiore sulle ansie economiche, mentre le fasce sociali superiori tendono a concentrarsi sui temi della sanità, delle tensioni internazionali e politiche. Un punto interessante riguarda la polarizzazione delle scelte politiche dei giovani elettori (18-29 anni): le donne si collocano molto più a sinistra degli uomini.
Anche le divisioni politiche giocano un ruolo nelle preoccupazioni e nelle opinioni degli italiani. La “polarizzazione affettiva” può influenzare il modo in cui le persone vedono quelli di diversi partiti politici e può estendersi alle relazioni familiari: due italiani su cinque disapproverebbero se il proprio figlio avesse una relazione sentimentale con qualcuno che vota per un partito che loro detestano fortemente.