Un ponte tra demografia e investimenti infrastrutturali
Bocconi Knowledge pubblica una sintesi della Lectio Inauguralis dell'Antin IP Associate Professorship in Infrastructure Finance, tenuta da Stefano Gatti il 12 febbraio 2018.
Storicamente, il settore delle infrastrutture è stato considerato tra i più sicuri nell'universo degli alternative investment. Settori regolati, alte barriere all'ingresso, domanda spesso rigida erano fattori che consentivano agli investitori di beneficiare di cash flow stabili per lunghi periodi di tempo. Le politiche monetarie ultra-espansive messe in atto dalle banche centrali nel corso degli ultimi anni e la conseguente compressione dei rendimenti ha ulteriormente aumentato l'interesse dei mercati finanziari verso questa asset class che, nel terzo trimestre 2017, ha raccolto a livello mondiale circa 17 miliardi di dollari per investimenti in equity.
Gli investitori e gli asset manager, tuttavia, sono sempre più attenti ai grandi mutamenti che questo settore sperimenterà negli anni a venire. Si tratta di megatrend che impatteranno in modo significativo questa alternative asset class. Uno di essi è il cambiamento demografico in atto a livello globale.
Le modificazioni strutturali della demografia mondiale hanno un impatto rilevante per le infrastrutture per due motivi opposti: da un lato, l'aumento della percentuale di popolazione giovane e di millennial, dall'altro lato un aumento progressivo della popolazione in età avanzata (la cosiddetta silver society).
Sul fronte dei millennial, attualmente il 50% della popolazione mondiale ha meno di 30 anni. Per quanto attiene alla silver society, va ricordato che nelle economie più evolute i tassi di fertilità stanno progressivamente diminuendo e che nel 2050 la popolazione di età superiore ai 60 anni aumenterà a 2,1 miliardi di persone rispetto ai 900 milioni del 2015. Inoltre, un dato è importante: l'80% della popolazione più anziana soffre di almeno una malattia cronica.
Questi numeri hanno un chiaro impatto sul business delle infrastrutture.
Un aumento della percentuale di millennial implica che i valori e i bisogni di questa parte della popolazione diverranno determinanti negli anni a venire. I millenial sono molto più attenti a temi Esg (Environmental, social and governance), sono quindi molto sfavorevoli allo sviluppo di attività e tecnologie inquinanti. Numerose analisi di mercato indicano che lo sviluppo di energie pulite e rinnovabili e di mezzi di trasporto non inquinanti sarà favorito da questi valori diffusi. I millennial, inoltre, sono nativi digitali, hanno una spiccata propensione alla ricerca dell'informazione, spendono molto più tempo per essere connessi a reti di informazioni e a social network. Questi stili di vita influenzano gli stili di consumo: si preferisce non essere proprietari quanto piuttosto disporre sempre dell'uso di beni durevoli in una logica di shared economy. Inoltre, la connettività, la rapidità e disponibilità di connessione guideranno lo sviluppo dell'infrastruttura di supporto come per esempio le reti in fibra ottica e le torri di telecomunicazione aprendo nuove opportunità di investimento per gli investitori in infrastrutture.
Altrettanto rilevanti sono gli effetti sul settore delle infrastrutture determinati dall'invecchiamento della popolazione. L'aumento della quota di spesa pubblica destinata alle cure assistenziali trova sempre maggiore difficoltà a essere realizzato a causa degli alti livelli di debito pubblico specie nei paesi più evoluti. Ciò apre nuove opportunità di investimento sia nel settore socio-sanitario attraverso modelli di partnership pubblico-privato (Ppp, public private partnership) sia in quello del comparto immobiliare con strutture abitative adatte a una popolazione anziana o in quello dei ricoveri sanitari assistiti. Non va peraltro dimenticato l'impatto che una popolazione sempre più anziana avrà in termini di sviluppo urbano con la necessità di strutturare aree urbane fortemente servite da trasporti pubblici e servizi di supporto a una popolazione sempre più vecchia.
Come si vede, il tradizionale approccio al settore infrastrutturale da parte degli asset manager e degli investitori viene messo in discussione: nuove opportunità si creano, altri settori saranno destinati a essere progressivamente abbandonati (stranded asset), altri ancora subiranno una lenta trasformazione o una progressiva ibridazione. Solo gli asset manager dotati di una chiara visione del futuro e con un occhio attento ai megatrend in atto saranno in grado di assicurare ai propri investitori performance finanziarie interessanti e stabili.
The Future of Infrastructure
